Analisi acqua potabile

Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 – Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano
(G.U. n. 52 del 3 marzo 2001 – s.o. n. 41)
come modificato dal
Decreto Legislativo 2 febbraio 2002, n. 27 – Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31
(G.U. n. 58 del 9 marzo 2002)

Art. 1. Finalità

1. Il presente decreto disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano al fine di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque, garantendone la salubrità e la pulizia.

Art. 4. Obblighi generali

1. Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite.
2. Al fine di cui al comma 1, le acque destinate al consumo umano:
3. a) non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana;
   b) fatto salvo quanto previsto dagli articoli 13e 16, devono soddisfare i requisiti minimi di cui alle parti A e B dell’allegato I;
   c) devono essere conformi a quanto previsto nei provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 14, comma 1.
4. L’applicazione delle disposizioni del presente decreto non può avere l’effetto di consentire un deterioramento del livello esistente della qualità delle acque destinate al consumo umano tale da avere ripercussioni sulla tutela della salute umana, ne’ l’aumento dell’inquinamento delle acque destinate alla produzione di acqua potabile.

Per ottemperare a quanto sopra citato il presente studio eseguirà:

• Sopralluogo per l’effettuazione del prelievo di un campione di acqua potabile condominiale in un punto caratteristico dell’edificio;

• L’attività prevede l’utilizzo di recipienti sterili ed opachi secondo i criteri stabiliti dall’IRSA-CNR (Istituto Ricerca Sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche);

• Trasporto del campione in Laboratorio ad una temperatura controllata all’interno di appositi freezer;

• Analisi di “Routine” delle acque presso un laboratorio certificato da ACCREDIA (ente unico di accreditamento), che consisterà nell’individuazione dei seguenti principali parametri, indicati negli Allegati al Decreto sopra citato:

• Ritiro presso il laboratorio del “Rapporto di Prova” delle analisi;

• Stesura della relazione denominata “Piano di Monitoraggio Acque Condominiali” indicante il punto, la data del prelievo e gli esiti delle analisi con i relativi rapporti di prova.